Iniziative McDonald’s per l’ambiente sono Greenwashing e propaganda consumistica. 

Postribù propone al Comune di Rieti buone pratiche per i rifiuti e alle scuole iniziative di educazione allo sviluppo sostenibile.

Le iniziative McDonald’s per l’ambiente che si terranno a Rieti il prossimo 28 settembre, patrocinate dal Comune di Rieti e da Legambiente e alle quali hanno aderito alcuni Istituti scolastici, sono operazioni di greenwashing e di propaganda consumistica. 

Per tale ragione riteniamo debbano essere tenute lontane dalle istituzioni e soprattutto dalle scuole per non compromettere l’educazione dei bambini.

Con il termine inglese greenwashing si vuole infatti richiamare l’attenzione su quelle pubblicità ingannevoli che grandi aziende multinazionali come McDonald’s utilizzano per rinnovare la propria immagine, cercando di trasmettere alla società messaggi positivi nei confronti dell’ambiente e di una corretta alimentazione, incoerenti rispetto al prodotto venduto. 

Il greewashing distoglie così l’attenzione dalle gravi responsabilità della catena che ogni giorno propone a bambini, giovani e adulti menù troppo calorici, troppo salati e troppo grassi abbinati a bevande troppo dolci e che producono migliaia di tonnellate di rifiuti. Nulla di illecito probabilmente, in quanto la legislazione italiana ed europea è ancora troppo debole a riguardo, ma ci sembra comunque sufficiente a considerare tali pratiche quanto meno estranee all’ambiente scolastico, dove si dovrebbero seguire percorsi educativi e formativi improntati all’effettiva sostenibilità ambientale, alimentare e sociale.

Purtroppo, però, a Rieti sia il tema rifiuti che quello dell’alimentazione nelle mense scolastiche vengono quasi sempre affrontati con superficialità e scarsa professionalità, proponendo all’utenza servizi costosi, di scarsa qualità e con un’elevata impronta ambientale.

In proposito, è sufficiente ricordare che a Rieti la raccolta differenziata finalizzata al riciclo supera di poco il 50%, nonostante gli obiettivi di legge prevedano il 65% e ci siano esperienze che dimostrano la possibilità di raggiungere l’85% in pochi anni. 

Si continua poi ad esternalizzare il servizio mensa che potrebbe essere gestito internamente riattivando le cucine nei plessi, accrescendo la qualità del cibo, azzerando i rifiuti in plastica, riducendo spreco alimentare e costi di gestione.

Tutto ciò ha ripercussioni ambientali, economiche per le famiglie (TARI più alta nel Lazio) e di salute.

Siamo consapevoli che la sostenibilità passi anche dalle piccole azioni quotidiane e, pertanto, non è certo nostra intenzione demonizzare giornate all’insegna della pulizia delle città dai rifiuti. Tuttavia, crediamo che gli Enti locali e gli Istituti scolastici abbiamo già tutti gli strumenti, le competenze e il supporto delle associazioni di volontariato per affrontare questi temi in modo organico e coerente con i principi dello sviluppo sostenibile, senza ricorrere a multinazionali che perseguono ben altri interessi.

Postribù, come molte altre associazioni, offrono da sempre collaborazione ai Comuni in progetti di prevenzione rifiuti e alle scuole percorsi di educazione e formazione ad alunni e docenti sui principali temi della sostenibilità.

Ci auguriamo, pertanto, di vedere intraprendere tante nuove fattive collaborazioni per il bene di Rieti e dei nostri figli.

Rieti risponde all’appello “Salviamo il Velino!”

Più di 100 persone all’iniziativa in occasione della giornata mondiale dell’acqua. 

Giornata Mondiale dell’acqua

23 marzo 2023

LE TRE PORTE – RIETI

Più di 100 persone, in occasione della giornata mondiale dell’acqua, all’iniziativa “Salviamo il Velino!” organizzata da Postribù, Balia dal collare, Cittadinanzattiva Rieti e ARCI Rieti. 

Grande partecipazione anche negli interventi, a testimonianza che Rieti non può fare a meno del fiume simbolo per la città e per l’intera provincia.

Partendo dalle condizioni che hanno portato al disastro ambientale in atto lungo il fiume Farfa, sono state descritte le criticità che, in analogia con l’altro corso d’acqua emblema per la Sabina, stanno per compromettere anche i fiumi Peschiera e Velino.

La multiutility quotata in borsa Acea S.p.a. ha, infatti, presentato un progetto di nuovo tronco acquedottistico che, anche modificando le opere di captazione dalle sorgenti Peschiera, comporterà nell’immediato un aumento di portata derivata pari a 1.300 litri al secondo che si andranno a sommare agli 8.700 litri storicamente captati.

Ciò, congiuntamente agli effetti dovuti al cambiamento climatico, già sarebbe sufficiente a ridurre la portata di magra dei due corsi d’acqua a circa 5.000 litri al secondo, rispetto ai circa 9.000 litri che siamo abituati a veder scorrere nella Piana di San Vittorino e immediatamente dopo la Centrale idroelettrica di Cotilia.

Durante l’incontro pubblico si è quindi immaginato cosa accadrebbe se, in seguito alla realizzazione del raddoppio dell’acquedotto (con una capacità massima di 19.000 litri al secondo), si arrivasse a derivare 13.000 litri al secondo.

E’ questa, infatti, la portata che, stando ai documenti di programmazione di Acea Ato2 S.p.a. e in seguito all’adeguamento di concessione, verrà captata per soddisfare le future esigenze dell’ATO2 Roma e dell’ATO1 Viterbo.

Un prelievo che lascerebbe nel letto dei fiumi Peschiera e Velino appena 2.000 litri d’acqua al secondo (addirittura inferiore al Deflusso Minimo Vitale), se consideriamo che la stessa Acea S.p.a. a settembre 2022 rilevava una portata naturale in sorgente pari a 15.000 litri al secondo.

Di fronte a questo scenario catastrofico, è compito prima di tutto della politica locale agire con tempestività, dato che sia il Sindaco di Roma sia il Governo continuano a negare che ci saranno aumenti di captazione.

E dato che tutti sembra prendano per vero, senza alcuna verifica, quello che dice Acea S.p.a., perché per risolvere le criticità non si parla di utilizzare l’enorme quantità d’acqua che la stessa multinazionale dice di aver recuperato negli ultimi anni portando le perdite al 27%? E perché non si parla di restituire un po’ di questa acqua al fiume Farfa?

La verità è che dall’incontro è emersa una totale carenza di pianificazione da parte degli Enti pubblici. Pianificazione che dovrebbe dettare proprio la programmazione di opere tanto strategiche per una corretta gestione delle risorse idriche.

Il 29 marzo scadono i termini per il rilascio dei pareri in conferenza di servizi e solo con un parere negativo da parte degli Enti locali coinvolti si potrà rimettere in discussione il progetto, vincolandolo quanto meno all’espletamento della obbligatoria Valutazione di Impatto Ambientale su tutte le captazioni che alimentano il Sistema Acquedottistico Peschiera-Le Capore. Infatti, solo rivedendo l’intero assetto concessorio in funzione di tutti gli obiettivi prioritari imposti dalla normativa, si potrà sperare di mettere veramente in sicurezza l’approvvigionamento idrico di Roma (e non solo!) e allo stesso tempo garantire il mantenimento degli ecosistemi fluviali che caratterizzano e rendono “vivi” i territori.

Firma la petizione: https://chng.it/8JNs6BbvLh

Di seguito puoi scaricare:

  • i dati di sintesi che attestano il rischio di disastro ambientale per il Velino
  • la proposta di Determina inviata a tutti i Comuni interessati dalle derivazioni del Peschiera e Le Capore
  • le Osservazione presentate da Postribù nell’ambito della procedura di VIA presso il Ministero dell’Ambiente

RIETI SENZA VELINO

Lanciata la petizione contro il raddoppio dell’acquedotto Peschiera

Rieti senza Velino è il drammatico scenario con cui dovremo cominciare a fare i conti se non sarà scongiurato il progetto di raddoppio dell’acquedotto Peschiera presentato da Acea ATO2 S.p.a. nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

La stessa società, infatti, ha esplicitato che l’opera consentirà di prelevare, come minimo, ulteriori 4 mc/s dalle sorgenti del Peschiera e, dunque, la portata del Velino prima del suo ingresso a Rieti verrebbe dimezzata.

Sarebbe l’ennesimo “disastro ambientale” dopo quelli ai danni dei fiumi Farfa Aniene e del lago di Bracciano, causati dai governi regionali con la complicità di quasi tutti gli Enti locali coinvolti, avendo delegato ad Acea sia la pianificazione che la progettazione degli interventi riguardanti il servizio idrico integrato, spesso consentendo persino di eludere le Valutazioni di Impatto Ambientale e di Incidenza (VIA e Vinca) sugli ecosistemi naturali connessi ai fiumi stessi.

Anche stavolta, dunque, questo “sacrificio ambientale” potrebbe essere evitato in quanto, proprio per la mancata pianificazione pubblica dettata dalle norme Europee, quasi metà dell’acqua potabile immessa in rete viene sprecata (circa il 45% corrispondente a circa 10 mc/s) e la restante viene in gran parte destinata ad usi impropri (irrigazioni agricole e usi industriali/commerciali che potrebbero beneficiare di risorse d’acqua piovana e di recupero).

Per tali ragioni abbiamo deciso di lanciare, insieme ad organizzazioni nazionali e regionali che da tanti anni si occupano di ambiente, salute e diritti, una petizione rivolta anzitutto al Governo Meloni che, in piena continuità con il Governo Draghi, ha ribadito che il “Progetto del Peschiera” rientra tra le sue priorità del PNRR.

E dato che si sta evitando ogni forma di partecipazione civica, chiediamo al Commissario Straordinario per il “Sistema idrico Peschiera” e alla Commissione Tecnica PNRR-PNIEC presso il MITE di sospendere i procedimenti di VIA in corso su singoli sotto progetti e di avviare immediatamente l’obbligatorio “dibattito pubblico” sul complessivo progetto di ammodernamento dell’approvvigionamento idrico di Roma.

Inoltre, chiederemo ai candidati a Presidente della Regione Lazio di sottoscrivere la petizione, impegnandosi a mettere in atto una seria pianificazione partecipata della risorsa idrica e ad abbandonare le politiche privatizzatrici di questi ultimi anni, vera causa delle emergenze ambientali in atto.

Dovranno quindi assicurare il rispetto del Deflusso Vitale ed Ecologico dei fiumi, senza eludere i procedimenti di VIA e Vinca e coerentemente con la Pianificazione di Distretto, aggiornare il Piano Regolatore Generale Acquedotti (PRGA), avviando entro il 2023 la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e orientandolo a soddisfare tutti i fabbisogni idropotabili, fissando l’obiettivo di riduzione delle perdite che dovranno attestarsi al 20% entro il 2025.

Sarà inoltre necessario attuare la Legge regionale n.5/2014, istituendo nuovi Ambiti Territoriali Ottimali a scala di sottobacino idrografico partendo dalla Proposta di Legge 238/2015 e rinunciando all’ATO unico regionale gestito da ACEA S.p.a..

Infine, verrà chiesto un impegno ad interrompere da subito tutti i distacchi per morosità e garantire il minimo vitale di 50 litri per abitante al giorno.

Per firmare la petizione: https://chng.it/D5znKws5qj

Per maggiori informazioni: www.postribu.net – www.facebook.com/Baliadalcollar

Postribù, Balia dal collare, Cittadinanzattiva/TDM Rieti, ARCI Rieti, Italia Nostra Sabina e Reatino, Potere al Popolo Tevere Farfa

FarfaInSorGente: banchetti di raccolta firme a Rieti e provincia per il ritiro della concessione Peschiera-Le Capore che regala l’acqua ad Acea e lascia a secco i territori della Sabina

Scarica la Petizione_FarfaInSorGenteFarfaSorGente_petizioneA cominciare da domani 3 agosto, il gruppo FarfaInSorGente sarà presente a Rieti e in molti altri comuni della provincia con banchetti di raccolta firme per il ritiro della concessione Peschiera-Le Capore con cui la Regione Lazio e il Comune di Roma regalano l’acqua ad Acea lasciando a secco i territori della Sabina e il fiume Farfa.

Sono già tantissimi i cittadini che, a cominciare dalla prima assemblea pubblica del 12 luglio scorso a Passo Corese, hanno firmato e sostenuto il ricorso al Tribunale delle Acque indignati per questo ennesimo affronto ad un territorio che, oggi più di ieri, rischia di rimanere sempre più spesso senz’acqua.

Infatti, per soddisfare i soli scopi idropotabili di Roma, quasi tutti i Sindaci della provincia di Rieti già nel 2018, con la stipula della convenzione d’interferenza d’ambito, si erano impegnati a “supportare ogni attività necessaria a garantire all’ATO 2 il flusso della risorsa idrica nella misura risultante dalle concessioni assentite”.

Pertanto, oggi che le concessioni sono state inspiegabilmente rinnovate (per le Capore non era mai stata rilasciata alcuna concessione), APS S.p.a. (gestore dell’ATO 3 Rieti) sarà costretta a razionare l’acqua ai cittadini della Sabina per “garantire” a Roma capitale (e all’ATO 2, anche se non ne ha titolo) “il flusso della risorsa idrica”.

È quanto sta già avvenendo ad esempio nel comune di Frasso Sabino, dove addirittura si trovano proprio le sorgenti Le Capore e, dunque, non dovrebbero esserci problemi di acqua.

Ma interruzioni del servizio idrico, con tutte le conseguenze sanitarie connesse, si sono registrate anche a Poggio Nativo, Poggio Mirteto, Montopoli, Fara in Sabina e molti altri comuni della Sabina.

Nel frattempo, le bollette “salate” comprensive dei costi di acquisto dell’acqua da Acea cominciano ad arrivare, mentre il fiume Farfa potrà essere completamente prosciugato qualora Acea stessa riuscisse ad intercettare tutta l’acqua disponibile dalle sorgenti Le Capore, così come gli è stata concessa.

Per non parlare poi dei rischi che corrono anche il Peschiera e il fiume Velino, non appena verrà realizzato il raddoppio dell’acquedotto che, sempre con l’assenso dei Sindaci della provincia di Rieti e con compensazioni irrisorie, attraverserà i nostri territori senza la minima Valutazione d’Impatto Ambientale e senza alcuna pianificazione della risorsa.

I prossimi appuntamenti sono:

  • 3 agosto, dalle ore 19,30, al MAKO di Rieti, durante la rassegna cinematografica        dedicata ai temi della sostenibilità socio-ambientale (FAIR)
  • 3 e 7 agosto, in Piazza Martiri della libertà di Poggio Mirteto, durante i festeggiamenti per il Santo patrono.
  • 4 agosto, dalle ore 16, al mercato dell’antiquariato dell’Abbazia di Farfa.
  • 4 agosto, ad Antrodoco, durante la sagra degli stracci.

Scarica la Petizione_FarfaInSorGente

Firmate e fate firmare!

Per info: farfasorgente@gmail.com – www.facebook.com/FarfaSorGente/

Concessioni sorgenti Peschiera e Le Capore in mano ad Acea fino al 2031!: “a secco” la popolazione Sabina e il fiume Farfa nel silenzio generale della politica

Allarme per la sopravvivenza del fiume Farfa e rischio di rimanere senza acqua per gli abitanti di molti comuni della Sabina.

Nel silenzio generale della politica e in violazione delle principali normative europee e nazionali di settore, il 18 giugno scorso la Direzione Risorse Idriche e Difesa del suolo della Regione Lazio ha infatti rilasciato fino al 2031 concessione di derivazione d’acqua pubblica dalle sorgenti del Peschiera e Le Capore a favore del Comune di Roma e per esso ad Acea Ato2 S.p.a., concedendo alla multinazionale l’intera portata disponibile che si immette nel sistema acquedottistico, fatti salvi i diritti già acquisiti dal Consorzio Media Sabina, che in maniera lungimirante ed anche grazie a Postribù aveva acquisito la titolarità della concessione per i fabbisogni dei Comuni che ne fanno parte, e dai Comuni di Cittaducale e Casaprota, che captano direttamente dalle sorgenti.

La cosa che più salta agli occhi leggendo la Determinazione regionale è che la concessione è stata rilasciata unicamente per l’approvvigionamento idrico di Roma Capitale e, come riportato nello schema disciplinare, “non potranno essere rilasciate ulteriori concessioni per il tramite del predetto sistema acquedottistico”.

Di conseguenza, l’acqua che Acea Ato2 S.p.a. attualmente vende a tutti gli altri comuni della città metropolitana e a quelli dell’Ato3 Rieti viene illegittimamente utilizzata per scopi diversi da quelli di concessione ed inoltre, i comuni della Sabina, considerata l’impossibilità di reperire altre risorse idriche a costi e in tempi ragionevoli, non saranno più in grado di sopperire alle carenze di acqua che sempre più frequentemente colpiscono questi territori.

Non solo, questi ultimi resteranno “a secco” anche dei ristori economici e ambientali tanto acclamati e dovuti per legge, considerata la difficoltà nello spendere 7,5 milioni all’anno in opere fognarie e di depurazione nelle sole aree di salvaguardia (tra l’altro ancora non approvate), come vorrebbe la convenzione che dovrebbe regolare l’interferenza d’ambito tra Ato2 e Ato3.

Infine, passando agli aspetti ambientali, quello più vergognoso e inquietante è che la derivazione concessa per la sorgente Le Capore, rinnovandone una inesistente, è addirittura superiore all’acqua effettivamente disponibile! Da non credere che, nel 2019, siano ancora disapplicati i basilari principi di sostenibilità necessari ad arginare i cambiamenti climatici in atto e si consenta addirittura di sancire il prosciugamento di un fiume, quel <<Fàrfaro dall’onda scura>> che continua a subire una “metamorfosi” fuori dal tempo e dallo spazio (45% circa di dispersione idrica).

Per un fiume come il Farfa, Sito d’interesse Comunitario e Monumento Naturale regionale, a nulla vale, infatti, il solo divieto di captare i circa 200 l/s che si formano a valle della captazione principale e che Acea Ato2 S.p.a. prelevava illegalmente per non pagare le compensazioni economiche ad ENEL S.p.a.; divieto ottenuto grazie alle opposizioni di Postribù e Italia Nostra Sabina e Reatino e alla mobilitazione del gruppo FarfaSorGente, culminata con la petizione su change.org che ha raccolto più di 10.000 firme ma che aveva la legittima ambizione di ottenere molto di più, è cioè quel Deflusso Minimo Vitale (DMV) ed Ecologico (DE) che oggi non viene minimamente garantito.

Per la cronaca, oggi i soci di Acea S.p.a. incasseranno circa 150 milioni di euro, in gran parte dovuti ai proventi di Acea Ato2 S.p.a., affidataria diretta del servizio idrico Ato2 in spregio alle norme sugli affidamenti di servizi pubblici locali e del referendum 2011.

ITALIA NOSTRA E POSTRIBÙ COSTRINGONO ACEA A RILASCIARE 200 LITRI D’ACQUA IN PIÙ NEL FIUME FARFA

La buona notizia è che il fiume Farfa potrà contare su 200 litri d’acqua al secondo in più, avvicinandosi a quel deflusso minimo vitale in grado di mantenere e ripristinare gli habitat e le specie protette che caratterizzano il Sito di Interesse Comunitario (SIC) istituito lungo il suo corso medio-alto, una delle aree più suggestive della Sabina posta in continuità con il Monumento naturale gole del Farfa e con la Riserva Tevere-Farfa al confine con la provincia di Roma.
E’ quanto ottenuto dalle associazioni Italia Nostra Sabina-Reatino e Postribù in seguito alle osservazioni presentate in Regione nell’ambito del procedimento di rinnovo concessione di derivazione d’acqua pubblica dalle sorgenti del Peschiera e Le Capore con lo scopo, tra le altre cose, proprio di evitare l’aggravarsi del danno ambientale arrecato al fiume Farfa dalle captazioni operate da Acea Ato2 S.p.a. e da ENEL S.p.a. in assenza di concessione.
L’Area Valutazione di Incidenza (Vinca) della Regione Lazio ha infatti parzialmente riconosciuto quanto da noi più volte denunciato, anche attraverso una petizione promossa dal gruppo FarfaSorGente che ha raccolto più di 10.000 firme (http://chng.it/bCWGngwWbg). Nello specifico, il parere rimesso all’Area Concessioni della Regione Lazio riporta testualmente che: “a fronte di una cospicua portata naturale del fiume Farfa, la derivazione a fini idroelettrici operata da Enel, fino a un massimo di 7 mc/s, e quella a fini idropotabili operata da Acea, per 4,7 mc/s, rilasciano in alveo, a valle dell’impianto delle Capore, una quantità d’acqua minima pari a 0,2 mc/s in applicazione di un accordo tra Acea Ato2 SpA e il Comune di Frasso”.
A parte il fatto che non è dato sapere a che titolo Acea e il Comune di Frasso stipulino accordi bilaterali che stabiliscono, in assenza della minima legittimazione, quanta acqua captare e quanta rilasciare in un fiume, quello che per la prima volta viene sancito e che fino ad oggi era considerato un tabù è che “il valore della portata minima attualmente rilasciata in alveo non è evidentemente assimilabile a un minimo deflusso vitale (DMV) ai sensi del D.Lgs. 152/06, e che a oggi non risulta essere stato formalizzato un valore di DMV per l’asta fluviale del Farfa, atto a garantire la salvaguardia delle caratteristiche fisiche del corpo idrico, chimico-fisiche delle acque nonché il mantenimento delle biocenosi tipiche delle condizioni naturali locali”.
Peraltro, è la stessa Acea a non poter far altro che prendere atto di quanto riportato negli Studi effettuati dall’Università degli Studi “Tor Vergata”, dall’Università degli Studi “Roma tre” e dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla Riserva Naturale Tevere-Farfa, alla base del parere Vinca e dai quali in particolare si rileva che “in corrispondenza delle sorgenti ‘Le Capore’ (il fiume Farfa, ndr) presenta uno scadimento progressivo dello stato ecologico, tra l’estate del 2017 e l’estate del 2018, passando da uno stato ‘buono’ ad uno stato ‘cattivo’ (il peggiore stato di livello ecologico)”.
La cattiva notizia, invece, è che sembra esserci la volontà (politica?) di accelerare nel rilascio del rinnovo di concessione per 4,7 mc/s oggi captati dalle Capore, nonostante in passato non sia mai stata rilasciata alcuna concessione e nonostante il progetto iniziale del 1979 prevedeva una concessione di massimo 4 mc/s.  Pertanto, quella che dovrebbe essere trattata come istanza di nuova concessione andrebbe anche sottoposta a valutazione di impatto ambientale (VIA) , essendo oltretutto stati realizzati, dal 1996 ad oggi, diversi progetti di “derivazione di acque superficiali … superiori a 200 litri al secondo” e “di acque sotterranee” con “derivazioni superiori a 50 litri al secondo” (punto 7. lettera d) dell’Allegato IV, Parte II, al D.Lgs. 152/06). L’ultimo di questi progetti, realizzato nell’estate 2017 senza alcuna autorizzazione, ha consentito “il trasferimento di una aliquota che emerge nella vasca di dissipazione” per un complessivo aumento di portata dalla sorgente Le Capore di circa 200 l/s.
Inoltre, il parere non tiene conto di tutti gli altri siti Rete Natura 2000 coinvolti dalle derivazioni idriche del Peschiera (concessione scaduta nel 1996) e delle Capore, nonché del fatto che il Piano Regolatore Acquedotti adottato nel 2004 non riserva le sorgenti Capore per gli scopi idropotabili di Roma e dell’ATO2.
Quello che pertanto ora chiediamo alla Regione Lazio e al Comune di Roma è che mettano fine all’indebito arricchimento da parte di Acea ed Enel ai danni di una risorsa idrica sempre più limitata e che continua ad essere sprecata per più del 40% di quella captata, costringendo al razionamento idrico milioni di persone come probabilmente accadrà anche la prossima estate.
Non è accettabile, infatti, che gli azionisti delle due multinazionali possano continuare ad arricchirsi su tale risorsa, in assenza di concessioni e approfittando delle inadempienze della Regione stessa che non ha mai approvato il Piano Regolatore Acquedotti e che, nonostante ciò, assieme a Roma Capitale si appresta ad avallare il raddoppio del tronco superiore del Sistema acquedottistico Peschiera-Le Capore senza le obbligatorie Valutazioni Ambientali previste dalla norma e dalle Direttive europee.

#FridaysForFuture: La Scuola Media Basilio Sisti aderisce allo sciopero mondiale della scuola per salvare il pianeta

Il 15 marzo, anche a Rieti, è #FridaysForFuture!

 

La Scuola Media Basilio Sisti ha infatti aderito all’invito di unirsi alla mobilitazione mondiale “Global Strike For Future”, che in questa giornata ha visto tanti ragazzi e ragazze scioperare per pretendere un nuovo modello di sviluppo a difesa dell’unico pianeta che abbiamo a disposizione per vivere.

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#FridaysForFuture!

Il 15 marzo, anche a Rieti, sarà #FridaysForFuture!
La Scuola Media Basilio Sisti , con il supporto di Postribù, ha infatti aderito all’invito di unirsi alla mobilitazione mondiale “Global Strike For Future”, che in questa giornata vedrà tanti ragazzi e ragazze scioperare per pretendere un nuovo modello di sviluppo a difesa dell’unico pianeta che abbiamo a disposizione per vivere. Continua a leggere #FridaysForFuture!

Itinerari tra luoghi e sapori sui Monti della Laga

Le associazioni del Progetto Posterremoto propongono per il prossimo 28 ottobre un itinerario di visita tra Amatrice e le sue frazioni di Configno e Santa Giusta.

L’appuntamento è a Configno per le 10,30 presso l’Oasi di Orie Terme, parco naturalistico realizzato e curato da Pierluigi Betturri, che si snoda lungo un percorso di circa 2 km tra sorgenti, fontane, boschi di querce e castagni, e dove dimorano stabilmente daini e cervi.
Continua a leggere Itinerari tra luoghi e sapori sui Monti della Laga

A Santa Giusta di Amatrice si inaugura il laboratorio di macelleria realizzato grazie alle donazioni del progetto Posterremoto

Sabato 29 settembre 2018 a partire dalle ore 16 l’Azienda agricola Fantusi Fabio di Santa Giusta di Amatrice (ex maneggio Il Destriero), una delle piccole aziende che l’Associazione PosTribù ha aiutato a ripartire dopo i sismi del 2016 nell’ambito del progetto PosTerremoto insieme alla Caritas, a tanti donatori singoli ed associazioni, inaugurerà il proprio laboratorio di macelleria. Continua a leggere A Santa Giusta di Amatrice si inaugura il laboratorio di macelleria realizzato grazie alle donazioni del progetto Posterremoto

Miele per la vita, conclusione delle attività

Nei mesi successivi al sisma 2016 che ha colpito i territori di Amatrice e Accumoli, Postribù aveva avviato un progetto di recupero delle attività apistiche della famiglia Casini, a sostegno della quale abbiamo ricevuto numerose donazioni. A due anni dal terremoto siamo ancora impegnati nelle terre dell’amatriciano, con il progetto Posterremoto, ma chiudiamo le attività di “Miele per la vita” pubblicandone di seguito un resoconto. Continua a leggere Miele per la vita, conclusione delle attività

Festival delle Ciaramelle tra Amatrice e Accumoli

Manifesto-festival-2018-1-724x1024Dal 10 al 12 agosto 2018 si svolgerà tra Amatrice ed Accumoli il Festival delle Ciaramelle che prevede, tra gli appuntamenti di apertura della manifestazione di venerdì 10 agosto, un concerto di Marco Graziosi e la sua band ad Accumoli, alle ore 17,30, presso l’azienda Alta Montagna Bio, in località Madonna delle Coste.

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 Continua a leggere Festival delle Ciaramelle tra Amatrice e Accumoli 

Aderisci alla filiera solidale Posterremoto e segui gli eventi del Festival delle Ciaramelle ad Amatrice

Cari amici, la nostra Associazione Postribù, anche grazie all’esperienza sviluppata con il Gruppo d’acquisto solidale Gastribù, ha avviato in seguito ai terremoti dell’agosto ed ottobre 2016 un progetto di sostegno ai produttori agroalimentari dell’area del “cratere” – denominato “Posterremotohttp://www.posterremoto.it – con l’obiettivo di avvicinarli a quello dei consumatori e turisti consapevoli. Continua a leggere Aderisci alla filiera solidale Posterremoto e segui gli eventi del Festival delle Ciaramelle ad Amatrice

Post Terremoto: presentazione delle aziende il 15 giugno a Rieti

Il progetto “Posterremoto” che sostiene le aziende dell’agroalimentare vi invita a conoscere i produttori dei territori colpiti dal sisma, venerdi 15 giugno a Le Tre Porte di Rieti

Venerdì 15 giugno alle ore 18 presso il locale “Le Tre Porte” di Rieti (via della Verdura 21/25) sarà presentato il progetto “Posterremoto“, promosso dall’Associazione Postribù Onlus , che punta al sostegno dei produttori terremotati delle aree del “cratere” con particolare attenzione ad Amatrice, Accumoli e zone limitrofe. Continua a leggere Post Terremoto: presentazione delle aziende il 15 giugno a Rieti

Scuola Natura 2018: due weekend residenziali di avventure nel bosco

Template Piccolo formatoTorna la Scuola Natura, organizzata da Tularù e Postribù, con attività dedicate a bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni nei due weekend [29 giugno – 1 luglio] e [6 – 8 luglio].
Escursioni, approfondimenti naturalistici, gite in barca, equitazione, arti circensi, laboratori manuali e creativi e tanto altro ancora, pensato per ciascuna fascia di età e realizzato in un contesto naturalistico meraviglioso, tra boschi, pinete, pascoli e laghetti di montagna. Un’esperienza avventurosa e di socializzazione unica a Rieti, durante la quale i bambini dormiranno in tenda, costruiranno capanne di rami, e faranno esperienze indimenticabili.
Un servizio di  centro estivo giornaliero potrà essere attivato, l’ultima settimana di giugno e la prima di luglio, solo su prenotazione e solo al raggiungimento di un numero minimo di iscritti.
Tutte le info su http://www.tularu.it/tukids/

Progetto Posterremoto: a due anni dal sisma di Amatrice sosteniamo le aziende colpite dal terremoto

A due anni dal sisma del 2016, grazie al supporto di moltissimi donatori e al contributo della Caritas Diocesana di Rieti nell’ambito del bando Ripartiamo Insieme, il progetto Posterremoto è in una nuova fase di aggregazione di aziende e di sviluppo di una filiera corta dell’agroalimentare e del turismo solidale basati sulla sostenibilità.

Per saperne di più visita il sito www.posterremoto.it

Campagna Cambiamo l’Aria: vieni a firmare!

Mercoledì 21 marzo alle ore 19, in occasione dell’assemblea pubblica di sensibilizzazione sulla costruzione di un impianto a biogas a Vazia – organizzata dal Comitato di Vazia, Postribù organizzerà un banchetto di raccolta firme per la Campagna “Cambiamo L’Aria”, promossa dal Movimento Rifiuti Zero per contrastare il Piano nazionale di incenerimento (Legge 133/2014) e chiedere di introdurre nella prossima legislatura delle modifiche sostanziali che disincentivino l’incenerimento e favoriscano le attività di raccolta e recupero dei rifiuti differenziati.
Contiamo sulla tua partecipazione!

Tutte le informazioni sulla campagna: http://www.leggerifiutizero.org/

SOGEA LIBERA L’ACQUA DAI CONGUAGLI!

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Contestazione_bolletta_SOGEA

Salve a tutti/e,
questa è la lettera tipo che, come utenti, stiamo inviando a SOGEA S.p.a. per contestare l’ultima fattura emessa, comprensiva dei conguagli 2013-2014-2015 non dovuti.
Nella lettera troverete tutte le motivazioni che conducono inevitabilmente a chiedere l’annullamento della bolletta e la sua riemissione corretta senza i suddetti conguagli.
Chi avesse già pagato l’intero importo, dovrà invitare SOGEA a restituire l’importo dei conguagli, contestualmente all’emissione della nota credito, a mezzo bonifico bancario utilizzando il proprio codice IBAN (FRASE IN GIALLO DA ELIMINARE NEL CASO NON SI SIA PROCEDUTO AL PAGAMENTO O SIA STATA PAGATA SOLO LA PRIMA RATA)

Oltre a ciò, ci si riserva di verificare la correttezza delle bollette pagate anche negli anni precedenti per altri motivi che stiamo approfondendo con esperti di tariffe e servizi pubblici locali (www.forumbenicomuni.org).
Ricordiamo infine che SOGEA non può riscuotere la tariffa tramite Agenzia delle entrate-Riscossione (già Equitalia) in quanto non si tratta di una tassa.

I cittadini devono sapere, devono essere informati, devono condividere!

SI SCRIVE ACQUA, SI LEGGE DEMOCRAZIA!

postribù è sostenibilità